Il credito d’imposta è una tipologia di agevolazione, prevista dalla finanza agevolata, che permette alle imprese di detrarre un importo, che dipende dalle aliquote di recupero di un determinato bando o agevolazione, dalle imposte dovute.
Il credito d’imposta è a tutti gli effetti un credito verso lo Stato, che quindi permette di ridurre il carico fiscale (ovvero il debito verso lo stato).
Molte agevolazioni prevedono un credito d’imposta per supportare le imprese nell’ammodernamento dei macchinari o nello sviluppare nuove linee di business, in questo articolo spiegheremo esattamente come funziona, come ottenere i bandi che lo prevedono e quali sono i vantaggi e le criticità di questo tipo di agevolazione.
Le tipologie di credito d’imposta
Esistono, secondo la Legge italiana, due differenti tipologie di credito d’imposta:
- Crediti da non-indebito: sono crediti d’imposta che provengono da bandi e agevolazioni promosse dallo Stato Italiano;
- Crediti da indebito: sono crediti d’imposta che nascono da versamenti errati fatti dalle imprese, per esempio nel caso in cui un’impresa versa più tasse del dovuto un anno può ricevere un credito d’imposta per l’anno successivo, così da versare solo le tasse dovute.
In questo articolo parleremo dei crediti da non-indebito, ovvero quelli legati alla finanza agevolata e a tutti i bandi che le imprese possono ottenere.

Come funziona il credito d’imposta?
Il credito d’imposta viene promosso dallo Stato tramite determinati bandi e agevolazioni, che le imprese che effettuano le spese previste possono ottenere partecipando a click day oppure presentando la domanda agli sportelli appositi.
Solitamente i bandi che prevedono un credito d’imposta permettono di utilizzarlo in compensazione tramite F24 per gli importi dovuti in futuro.
Le agevolazioni che prevendono un credito d’imposta
Ci sono cinque agevolazioni molto conosciute che prevedono un contributo ottenibile tramite credito d’imposta:
Credito per beni strumentali 4.0
Il credito d’imposta Beni Strumentali 4.0 è stato creato per le imprese che vogliono investire in macchinari, impianti e tecnologie 4.0, ovvero beni strumentali interconnessi.
Il credito d’imposta beni strumentali è stato uno degli incentivi più importanti per le imprese italiane, perché permette di ottenere un credito fiscale sulle spese in beni strumentali materiali e immateriali che sono interconnessi ai sistemi aziendali. Il credito d’imposta beni strumentali è fruibile in compensazione tramite F24.
Transizione 5.0
Transizione 5.0 è l’evoluzione di Industria 4.0 e permette di ottenere un contributo fino al 45% tramite un credito d’imposta per l’acquisto di:
- beni strumentali materiali e immateriali che sono interconnessi ai sistemi aziendali e consentono una riduzione del consumo di energia di almeno il 3% dell’impresa o del 5% del processo specifico;
- impianti per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e i pannelli fotovoltaici (sono escluse dalle fonti rinnovabili le biomasse), scopri qui altri incentivi fotovoltaico;
- la formazione del personale in ambito di transizione ecologica.
Per accedere a Transizione 5.0 è necessario effettuare una prenotazione del credito d’imposta tramite la piattaforma GSE, effettuare la certificazione della riduzione attesa dei consumi (sia pre-intervento che post-intervento) e il pagamento di un acconto di almeno il 20% delle spese.
Transizione 5.0 prevede che il contributo ottenuto sia poi fruibile tramite compensazione F24.
Scopri il bando: Transizione 5.0

Credito per ricerca e sviluppo
Il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo permette alle imprese di recuperare il 5% delle spese effettuate in attività di:
- ricerca fondamentale
- ricerca industriale
- sviluppo sperimentale
- innovazione tecnologica
- design e ideazione estetica
Tra le spese agevolabili rientrano i costi di:
- personale (dipendente o assimilato) coinvolto nelle attività di ricerca e sviluppo
- Beni e servizi (compresi i software) utilizzati per le attività di ricerca e sviluppo
- Costi di progettazione e sviluppo di prototipi e impianti pilota
Anche il credito Ricerca e Sviluppo è utilizzabile in compensazione tramite F24.
Scopri il bando: Credito di imposta per spese in ricerca e sviluppo

Crediti d’imposta: le modalità di fruizione e gli obblighi amministrativi
Per fruire del credito d’imposta è necessario svolgere tutti gli adempimenti previsti dal bando specifico: il bando Transizione 5.0 prevede la prenotazione del credito tramite il portale GSE, il credito d’imposta Ricerca e Sviluppo prevede la presentazione della documentazione al portale certificatori e Transizione 4.0 prevede la presentazione di una perizia asseverata per i beni materiali interconnessi.
In generale il credito viene poi utilizzato nel modello F24 utilizzando i codici tributo corretti e può prevedere un riporto negli anni successivi se c’è eccedenza.
Tutti i crediti d’imposta devono anche essere registrati come attivi nel bilancio.
Vantaggi per imprese e professionisti
Usufruire di un’agevolazione o un bando che prevede un credito d’imposta porta molti vantaggi alle imprese, in prima battuta sicuramente c’è la riduzione del carico fiscale: permette di continuare ad innovare gli impianti produttivi e i processi perché è disponibile più liquidità. La possibilità di riportare un credito negli anni successivi se è in eccedenza permette di continuare ad innovare negli anni.
Investire in nuovi macchinari, nuovi processi e nuovi prodotti/servizi permette alle imprese di mantenersi competitive sul mercato e anche superare i propri competitors.
Le criticità dei crediti d’imposta
I crediti d’imposta possono avere molte criticità per le imprese che cercano di ottenerli. Uno degli ostacoli più grandi è la burocrazia: spesso per ottenere un’agevolazione è necessario produrre una serie di documenti che certificano l’investimento, lo misurano e lo documentano.
È poi necessario presentare questi documenti al momento giusto, tramite sportelli che si aprono in date precise oppure click day, un’altra difficoltà che può presentarsi ad aziende che non sono abituate a presentare bandi e che quindi possono mancare una scadenza.
Dopo l’ottenimento del contributo possono inoltre avvenire dei controlli fiscali, che se l’impresa non ha realizzato tutta la documentazione a regola d’arte possono causare la revoca del contributo.
La soluzione a queste criticità è affidarsi ad un partner esperto in finanza agevolata, come i consulenti di Premier Consulting, che tutti i giorni supportano le imprese nell’ottenimento di bandi e agevolazioni, compresi i crediti d’imposta.
Conclusioni
Il credito d’imposta è uno strumento potente e versatile, fondamentale nell’arsenale fiscale dello Stato italiano per stimolare investimenti, innovazione, transizione digitale ed ecologica.
Se correttamente gestito, rappresenta per le imprese un vantaggio sia economico che strategico.
È necessario però avvalersi di una consulenza specializzata nell’ottenimento di bandi e agevolazioni per evitare sanzioni ed ottenere con successo il contributo.
Vuoi scoprire se esistono delle agevolazioni per la tua impresa? Affidati a Premier Consulting, ti aiuteremo in ogni step, dalla presentazione della domanda all’ottenimento del contributo.