Negli ultimi decenni il tema della produzione e gestione dell’energia elettrica è diventato centrale per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. La sfida adesso si sta concretizzando nella necessità di ridurre le emissioni di gas serra e allo stesso tempo garantire energia elettrica a prezzi accessibili per famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni.
Il modello industriale e residenziale di consumo dell’energia che oggi noi tutti conosciamo, che è quello più diffuso, prevede la produzione di energia elettrica in un centro produttivo (una centrale elettrica) e la successiva distribuzione di questa energia attraverso un’apposita rete.
È qui che si inseriscono le comunità energetiche: aggregazioni di cittadini, imprese ed enti che si uniscono per creare una delle soluzioni più innovative e promettenti.
In questo articolo analizzeremo cosa sono le comunità energetiche e tutte le agevolazioni che lo Stato Italiano mette a disposizione per portare benefici a cittadini e imprese.
Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Le CER o Comunità Energetiche Rinnovabili sono aggregazioni di cittadini, imprese, associazioni e enti locali che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia elettrica prodotta grazie a impianti fotovoltaici (o più raramente altre fonti rinnovabili, come il mini-eolico).
Tutte le Comunità Energetiche seguono tre principi fondanti:
- autoconsumo collettivo: l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili dei vari membri della Comunità Energetica viene condivisa con gli altri membri della comunità, anche quelli che non hanno sistemi di autoproduzione;
- partecipazione volontaria: può partecipare chiunque, indipendentemente dal tipo di soggetto o dalla dimensione, e l’adesione è sempre volontaria;
- ESG: le Comunità Energetiche mirano a portare benefici ambientali, economici e sociali, perché l’obiettivo finale non è il profitto del singolo ma la generazione di vantaggi per tutti i membri della CER;
Il ruolo del GSE
Il GSE Gestore dei Servizi Energetici, che è la società pubblica che in Italia promuove lo sviluppo dell’energia rinnovabile in tutte le sue forme, ha un ruolo chiave per le comunità energetiche.
In prima battuta garantisce gli incentivi per l’energia condivisa, e quindi per le CER. Monitora poi i flussi energetici tramite i propri sistemi di misura certificati, permettendo di avere sempre dati affidabili e fornisce linee guida e strumenti di supporto per la costituzione delle comunità energetiche.
Le agevolazioni disponibili per le Comunità Energetiche
Sono disponibili molte agevolazioni per le Comunità Energetiche, tra cui bandi di finanza agevolata promossi per aumentarne la diffusione.
In questo articolo daremo anche una panoramica delle agevolazioni disponibili per le imprese che vogliono installare un impianto fotovoltaico e quindi contribuire ad una comunità energetica.
Non parleremo invece delle agevolazioni disponibili per i privati, perché Premier Consulting fornisce esclusivamente servizi alle imprese e alle comunità energetiche.
Vediamo nel dettaglio le agevolazioni:
GSE - Comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumatori
Il GSE, che come abbiamo visto si occupa di promuovere e gestire le agevolazioni per le comunità energetiche, ha stanziato 2,2 miliardi di euro per incentivare lo sviluppo e la diffusione delle CER.
L’obiettivo di questo bando è ambizioso: installare sul territorio italiano una potenza complessiva di almeno 2GW entro il 30 giugno 2026.
Per raggiungere questo obiettivo è stato previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili per progetti di fotovoltaico e mini-eolico.
Possono beneficiare di questo incentivo le comunità energetiche e altri sistemi di autoconsumo collettivo che sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti. Ma quali sono i progetti e le spese ammissibili per ottenere questo contributo a fondo perduto?
Sono agevolabili:
- la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile;
- l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo, macchinari, hardware e software;
- spese accessorie, come la connessione alla rete elettrica, studi di fattibilità, direzione lavori e collaudi;
Tutte queste spese devono essere sostenute dopo l’avvio dei lavori per ottenere il contributo.
Le domande devono essere presentate entro il 30 novembre 2025 esclusivamente in via telematica.
Nuova Sabatini
La nuova sabatini è uno strumento che per anni ha permesso alle imprese di acquistare o ottenere in leasing beni strumentali alle attività dell’impresa. In questi beni strumentali, per le comunità energetiche e le imprese produttrici di energia, rientrano impianti fotovoltaici ed eolici.
Conto termico per le aziende
Il Conto Termico è un programma che offre 900 milioni di euro all'anno (di cui 400 milioni dedicati alla Pubblica Amministrazione) per incentivare l'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Rinnovato per essere più accessibile, è rivolto a Pubbliche Amministrazioni e imprese che desiderano riqualificare i propri edifici per ridurre i costi energetici.
I beneficiari possono presentare la domanda tramite Accesso Diretto, con richiesta entro 60 giorni dalla fine dei lavori, permette di ricevere l'incentivo (fino a 5.000 euro) in un'unica soluzione con pagamenti rapidi.
Comunità energetiche: i vantaggi e le criticità operative
Le agevolazioni economiche non vanno viste solo come un ritorno monetario, ma come parte di una strategia più ampia. Le CER portano benefici ambientali e sociali rilevanti:
- Riduzione delle emissioni di CO₂, grazie alla sostituzione di energia fossile con fonti rinnovabili.
- Coinvolgimento attivo dei cittadini, che da semplici consumatori diventano "prosumer" (produttori e consumatori).
- Solidarietà energetica, con la possibilità di destinare parte dei benefici a famiglie vulnerabili o a progetti sociali.
- Sviluppo locale, perché gli impianti e i servizi generano lavoro e valore economico nei territori.
Nonostante le agevolazioni disponibili, la diffusione delle comunità energetiche incontra ancora alcune difficoltà:
- Iter burocratici complessi per la costituzione della comunità e la connessione degli impianti.
- Necessità di competenze tecniche e gestionali che non sempre sono facilmente reperibili.
- Costi iniziali ancora significativi, soprattutto per impianti di grande dimensione.
- Necessità di coordinamento tra più soggetti con interessi diversi.
Il ruolo del GSE, unito a quello delle regioni e degli enti locali, sarà fondamentale per superare questi ostacoli e rendere le CER uno strumento davvero capillare.
Comunità energetiche: prospettive future
La recente normativa europea (Direttiva RED II) e la sua attuazione in Italia hanno posto le basi per una crescita importante delle comunità energetiche.
Le stime parlano di decine di migliaia di nuove comunità nei prossimi anni, con una capacità installata di diversi GW da fonti rinnovabili.
Gli incentivi gestiti dal GSE, uniti ai fondi del PNRR e agli strumenti regionali, creano un ecosistema favorevole che potrà trasformare radicalmente il panorama energetico italiano.
Conclusioni
Le Comunità Energetiche Rinnovabili, sostenute dalle agevolazioni del GSE e dai fondi europei, rappresentano una vera e propria rivoluzione nel modo di produrre e consumare energia.
I vantaggi non si limitano a un risparmio economico diretto, ma si estendono alla sfera ambientale, sociale e territoriale. Tuttavia, per sfruttare appieno le opportunità sarà necessario:
- Semplificare ulteriormente le procedure.
- Diffondere informazione e formazione sui meccanismi disponibili.
- Favorire la partecipazione di cittadini, imprese ed enti locali.
Le comunità energetiche non sono solo una misura tecnica, ma un nuovo modello di società basata sulla collaborazione, la sostenibilità e l’autonomia energetica.