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Iperammortamento 2026: tutte le anticipazioni disponibili

Scritto da Alessandro Zampolli il 18/11/25


Iperammortamento 2026: tutte le anticipazioni disponibili - Premier Consulting

Cos’è l’iperammortamento 2026?

L’iperammortamento 2026 è la misura fiscale che è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2026 per sostituire i crediti d’imposta Industria 4.0 e Transizione 5.0.

In pratica, invece di un credito d’imposta, le imprese possono usufruire di una maggiorazione del costo di acquisizione dei beni agevolabili, che consente di ammortizzare fiscalmente una base più elevata rispetto al costo reale.

Questa misura è pensata per stimolare investimenti in beni strumentali “4.0” (digitalizzazione) e in tecnologie green legate alla produzione di energia rinnovabile.

Rispetto ai crediti d’imposta Transizione 5.0 e Industria 4.0 è una formula più diretta: non si tratta di un credito che si utilizza in compensazione ma di un vantaggio fiscale che sarà applicato direttamente nella dichiarazione dei redditi.

Come le precedenti agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali possono beneficiare dell’Iperammortamento 2026 tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla dimensione e dalla forma giuridica.


Come funziona l’Iperammortamento 2026?

Secondo la bozza della legge di Bilancio, l’iperammortamento 2026 riguarda investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2026.

È previsto un “termine lungo”: gli investimenti possono essere completati entro il 30 giugno 2027, a patto che entro il 31 dicembre 2026 l’ordine sia accettato dal fornitore e sia versato almeno un acconto del 20%.


Aliquote e maggiorazioni

L’iperammortamento 2026 è una maggiorazione extracontabile del costo del bene, valida solo ai fini delle imposte sui redditi, e prevede due categorie di aliquote: base e maggiorate green.

Le aliquote base di maggiorazione del costo di acquisizione sono articolate in base alla fascia di investimento:

Fascia d'investimento Aliquota ammortamento
Fino a € 2,5 mln 180%
€ 2,5 - 10 mln 100%
€ 20 - 20 mln 50%

Per gli investimenti “green”, ovvero che contribuiscono alla transizione ecologica, sono previste maggiorazioni più elevate:

Fascia d'investimento Aliquota ammortamento
Fino a € 2,5 mln 220%
€ 2,5 - 10 mln 140%
€ 20 - 20 mln 90%

Queste maggiorazioni si applicano quando l’investimento permette di ottenere un risparmio energetico misurabile, che deve essere:

  • il 3% sui consumi complessivi della struttura oppure
  • il 5% sui consumi del processo produttivo

Beni ammissibili

Sono ammessi all’iperammortamento 2026 i beni acquistati o acquisiti in leasing, come nella Nuova Sabatini. Questi sono i beni agevolabili:

  • Beni materiali 4.0, ovvero macchinari e impianti nuovi e interconnessi ai sistemi aziendali di produzione, come da allegato A della legge 232/2016;
  • Beni immateriali 4.0 nuovi, come software e piattaforme digitali gestionali e produttive, sistemi di monitoraggio, controllo e automazione dei processi, come da allegato B della legge 232/2016;
  • Impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, compresi sistemi di accumulo (storage). Nel caso di impianti fotovoltaici, sono ammessi solo i moduli specifici indicati nella normativa (DL 181/2023).

Sono incluse nell’agevolazione anche le spese di installazione, integrazione e collaudo dei beni acquistati purché strettamente funzionali all’attività produttiva.

Sono esclusi i beni usati, i beni non interconnessi o i beni senza documentazione tecnica di conformità ai requisiti 4.0.


L’Iperammortamento 2026 conviene davvero alle imprese?

Sì, in molti casi può essere un incentivo molto vantaggioso. Grazie alla maggiorazione del costo fiscale, l’impresa deduce di più rispetto al costo effettivo, riducendo la base imponibile e quindi le imposte.

La versione “green” è particolarmente interessante: gli investimenti che contribuiscono alla transizione ecologica ottengono premialità più alte.

Tuttavia, bisogna considerare anche:

  • la dimensione dell’investimento (le maggiorazioni variano per fascia)
  • i costi associati (macchinari, software, impianti rinnovabili)
  • la convenienza fiscale della singola impresa (dipende da reddito, aliquote IRES, altri incentivi)
  • l’onere amministrativo: serviranno le comunicazioni e le certificazioni richieste per attestare che gli investimenti sono ammissibili.

Come si calcola l’iperammortamento 2026?

Si determina il costo di acquisizione del bene (materiale o immateriale) – comprensivo di eventuali acconti, costo d’ordine, IVA se rilevante, ecc.

Si applica la maggiorazione prevista in base alla fascia di investimento (es. +180%, +100%, +50%, o le percentuali “green”).

Il risultato è una base maggiorata su cui calcolare le quote di ammortamento (o i canoni, se leasing). Queste quote maggiorate entrano poi nei calcoli fiscali: l’ammortamento più alto significa una deduzione maggiore dal reddito imponibile.

Ecco qui una tabella riassuntiva che calcola la percentuale di beneficio in base alle aliquote:


ALIQUOTE BASE

Fascia d'investimento Aliquota ammortamento Beneficio stimato (IRES 24%)
Fino a € 2,5 mln 180% 43,2%
€ 2,5 - 10 mln 100% 24%
€ 20 - 20 mln 50% 12%

ALIQUOTE GREEN

Fascia d'investimento Aliquota ammortamento Beneficio stimato (IRES 24%)
Fino a € 2,5 mln 220% 52,8%
€ 2,5 - 10 mln 140% 33,6%
€ 20 - 20 mln 90% 21,6%

FAQ – Le domande frequenti sull’iperammortamento 2026


D: Chi può accedere all’iperammortamento 2026?

R: I soggetti titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 o per la produzione di energia rinnovabile.

Possono accedere tutte le tipologie di imprese (srl, snc…) e le imprese operanti in Italia.


D: Posso investire anche dopo il 31 dicembre 2026?

R: Gli investimenti devono essere “avviati” entro il 31 dicembre 2026 (ordine accettato e acconto 20%), ma la consegna può avvenire fino al 30 giugno 2027.


D: È cumulabile con altri incentivi?

R: Sì, ma si applica il principio della nettizzazione, quindi bisogna considerare l’interazione con altre agevolazioni. C’è un limite totale dei benefici ottenibili, che varia in base alla dimensione d’impresa, che non deve essere superato.


D: Quali sono i rischi o svantaggi principali?

R: Potrebbero esserci costi amministrativi (certificazioni, comunicazioni), rischio che l’investimento non rientri nei parametri, o la convenienza potrebbe essere minore per imprese con redditi bassi o già fortemente agevolate.


Come ottenere l’iperammortamento 2026?

Per poter beneficiare dell’iperammortamento previsto per il 2026 è importante seguire una serie di passaggi ben strutturati, che garantiscano il rispetto della normativa e la corretta applicazione dell’agevolazione.

Il primo passo consiste nella pianificazione degli investimenti. L’impresa deve analizzare con attenzione quali beni intende acquistare e affidarsi ad un consulente di finanza agevolata, come Premier Consulting, che aiuta a verificare che rientrino tra quelli ammissibili secondo la normativa vigente.

In questa fase i tuoi consulenti consulteranno gli Allegati A e B, che comprendono rispettivamente i beni strumentali avanzati (tipici dell’Industria 4.0) e i beni strumentali immateriali.

Una buona pianificazione fatta insieme a consulenti esperti ti permette di evitare investimenti non conformi e di massimizzare le opportunità fiscali.

Successivamente occorre verificare l’ordine e il pagamento dell’acconto. Per poter accedere all’iperammortamento 2026, la normativa richiede che entro il 31 dicembre 2026 il venditore abbia accettato formalmente l’ordine e che l’azienda acquirente abbia versato almeno il 20% del costo complessivo del bene come acconto.

Questo adempimento è fondamentale, poiché consente di “cristallizzare” il diritto all’agevolazione anche se la consegna o l’installazione del bene avverranno successivamente. Una gestione accurata delle tempistiche evita ritardi e possibili esclusioni dal beneficio.

Per i beni strumentali classificati come 4.0 è essenziale documentare l’interconnessione. Questi beni strumentali non devono soltanto essere tecnologicamente avanzati, ma devono anche essere in grado di dialogare con il sistema informatico aziendale o con la rete di produzione.

La dimostrazione dell’interconnessione è spesso uno dei punti più delicati: il consulente di Finanza Agevolata predispone tutta la documentazione tecnica, report dei test e, quando necessario, dichiarazioni o perizie che attestino che il bene è effettivamente integrato nel ciclo produttivo digitale dell’impresa.

Un ulteriore passaggio consiste nell’ottenere tutte le altre certificazioni richieste. Questo passaggio è sempre fatto dal consulente di finanza agevolata, che può predisporre certificazioni energetiche, ambientali o perizie tecniche che attestino il rispetto dei requisiti 4.0 o “green”.

Questi documenti sono indispensabili per dimostrare la conformità del bene alla normativa e devono essere conservati con cura, anche per eventuali controlli successivi.


Iperammortamento 2026: le conclusioni

Premier Consulting poi ti accompagnerà nell’installazione e rendicontazione del bene con iperammortamento 2026 nella contabilità aziendale, calcolando correttamente la base di costo maggiorata e suddividendo la deduzione nelle quote di ammortamento da imputare annualmente.

Un professionista specializzato, come i consulenti Premier Consulting, può supportare l’impresa nella redazione della dichiarazione dei redditi, nella gestione delle comunicazioni obbligatorie, nella predisposizione delle certificazioni e in tutta la pianificazione fiscale legata all’investimento.